Strade Diffuse è il punto di arrivo e il punto di partenza del viaggio iniziato il 19 maggio di tre anni fa quando, insieme a mio figlio Giordano, sono salita su un treno inaspettato, che per diverso tempo è sfrecciato verso l’ignoto senza mai fermarsi, in un susseguirsi di eventi che forse solo ora riesco a rielaborare con più chiarezza.
L’autismo è quel treno su cui proprio non avevo considerato di poter salire e che un giorno semplicemente arriva in stazione, unico treno di una realtà all’improvviso prima di alcun riferimento, viaggio di sola andata verso qualcosa di assolutamente sconosciuto e piuttosto incomprensibile. Unico treno, unica corsa del viaggio della maternità, e se voglio partire è il solo treno su cui ora posso salire. Il biglietto è una chiara diagnosi fatta di codici, numeri, valutazioni, test Incomprensibili all’inizio, una specie di linguaggio extraterrestre che, lentamente ed inevitabilmente, diventa poi sempre più chiaro, e quotidiano, man mano che il viaggio procede, e i giorni passano. E diventa un linguaggio in codice che solo certi genitori comprendono, un po’ come quando dopo dieci anni di aeroporto continui ad esprimerti per sigle e acronimi e non ti capisce nessuno se non chi quell’aeroporto l’ha vissuto e l’ha lasciato diventare un pezzo della propria vita.
Finché poi un giorno ti rendi conto che oltre quel codice e quelle diagnosi ci sei tu, e tuo figlio prima di tutto, che è un bambino di cinque anni con un futuro davanti da costruire e la strada è certamente lunga, difficile, ma è la nostra strada che ho scelto di raccontare da sempre, e oggi più che mai scelgo di costruire, passo dopo passo, rimboccandomi le maniche come ho sempre fatto e mettendo a frutto la mia creatività, dando spazio alle mie idee e al mio cuore. Così nasce Strade Diffuse l’associazione che vuole pensare al benessere delle persone, a quel crocevia di esperienze ed emozioni che ogni giorno costruiscono gli uomini e le donne che siamo e che vorremmo essere, che fanno dell’incontro e del confronto uno stile di vita accogliente.
Quando insieme a Scilla Esposito, presidente dell’Associazione, abbiamo messo nero su bianco i nostri obiettivi, entrambe abbiamo pensato ad un’associazione che non fosse questo o quello ma che fosse davvero diffusa, nel senso più ampio del termine. Perché la vita è una rete diffusa di eventi, relazioni, dialoghi, e io stessa che vivo questa vita che spesso definisco impropriamente autistica, per identificare la mia quotidianità, ho bisogno di andare oltre i limiti che una qualunque definizione impone. E il rischio di chiudere se stessi in un’etichetta così scomoda è alto, è quasi una comfort zone in cui noi genitori ci rifugiamo, perché indubbiamente non è facile avere un figlio autistico e capire quale vita vogliamo per noi, dopo che ogni nostra aspettativa è stata spazzata via.
Il mio punto di arrivo di quel 19 maggio è la consapevolezza che non posso pormi con dei preconcetti di fronte a nulla, che non sempre posso scegliere le strade da seguire ma posso scovarne di nuove, magari impervie, magari strabilianti, sicuramente diffuse. Amo questa parola, ne ho scoperto la bellezza in una lunga chiacchierata con Elena De Santis lungimirante assessore del VII Municipio, che mi ha avvicinata al progetto della sua Comunità Educante Diffusa.
"Che si diffonde, che ha o ha avuto diffusione.. che si espande uniformemente".
Ho voluto riprendere quel concetto di accoglienza e capillarità, di cammino e reciprocità che è alla base del benessere dell’individuo e della società, e insieme a Scilla Esposito ne abbiamo fatto il manifesto della nostra nuova associazione, Strade Diffuse. E il viaggio riprende, continua, ricomincia. In fondo il cuore da viaggiatrice l’ho sempre avuto, e la bussola ora c’è, ed è Giordano. L’unica cosa che conta per leggere certe mappe intricate e complesse che la vita ti mette di fronte.
Ed è per Giordano che ho scelto di fare cose belle e rimettermi in gioco con altri mille progetti, dove ciascuno è sempre il benvenuto, con la speranza che Giordano possa un giorno trovare la sua dimensione creativa grazie a queste strade che oggi sono il punto di partenza per nuovi incredibili viaggi.
Alessandra